Qual è il formato della firma digitale
Digital Adriana  

Qual è il formato della firma digitale?

La firma digitale

Oggigiorno quasi tutti i professionisti sono dotati di strumenti che consentono di firmare i documenti telematici in formato digitale.

Con la firma digitale p7mm (come spiega Savino Solution) si ha finalmente la certezza che quel determinato file che si riceve tramite la posta elettronica è firmato dal soggetto indicato e non da persone terze, le quali, per comodità, venivano usualmente incaricate dell’apposizione dello “scarabocchio”.

La firma digitale può seguire due tipi di codifica: CAdes o PAdes.

La PAdes è quella che vede la sottoscrizione di un file avente quale estensione il .pdf.

La CAdes (Cryptographic Message Syntax Advanced Electronic Signature), invece, è una sottoscrizione più complessa che porta alla creazione di un file avente l’estensione p7m.

La firma p7m solitamente viene impiegata per la sottoscrizione di documenti informatici a cui si vuole dare un maggiore livello di integrità e autenticità, rendendoli ancor di più immodificabili. La p7m produce una busta informatica all’interno della quale vengono memorizzati il file sottoscritto e i dati contenenti la firma elettronica. Con la firma digitale formato p7m è possibile, inoltre, firmare qualsiasi tipo di file, quindi, non solo documenti in pdf, ma anche, ad esempio, file xml relativi a fatture elettroniche.

Quale è il vantaggio che si ottiene con la sottoscrizione digitale?

Un file firmato digitalmente è dotato di autenticità, in quanto viene garantito al destinatario che il sottoscrittore è effettivamente la persona che sottoscrive e non un terzo che compie l’atto in sua vece; non è alterabile, ovvero non può essere modificato da alcun programma, in sostanza il file appare come cristallizzato al momento della sottoscrizione; non è impugnabile: un file generato in formato p7m per la firma digitale garantisce la concreta volontà del sottoscrittore di porre in essere quanto in esso contenuto, divenendo quindi non impugnabile.

Ad ogni modo la sentenza n. 10266 del 27.4.2018 della Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha sancito il principio secondo il quale in giudizio sarebbe consigliato l’utilizzo della sottoscrizione PAdes, in alternativa alla CAdes (estensione p7m firma digitale) in quanto non tutti i soggetti che prendono parte al processo, ivi compresi gli organi di giustizia, sono dotati di strumenti che garantiscano l’apertura delle buste telematiche contenenti file p7m.

Pertanto, benché il formato p7m sia ritenuto quello dotato di criteri maggiori, quali l’autenticità, la non impugnabilità e l’inalterabilità del file sottoscritto si privilegia l’utilizzo del formato PAdes essendo apposta direttamente su un file pdf e di facile e comoda lettura da parte di tutti i software in uso, a differenza dei file p7m, che necessitano, per l’apertura e lettura, di un programma specifico.

Come si ottiene un dispositivo di firma digitale?

Gli strumenti di firma digitale vengono rilasciati da prestatori di servizi autorizzati dall’Agenzia per l’Italia digitale.

Il supporto per la firma digitale viene rilasciato previa identificazione del soggetto richiedente, in quanto funge in tutto e per tutto da sottoscrizione. Questi supporti digitali sono differenti a seconda della società cui vengono richiesti, infatti, possono trovarsi sotto forma di token, di chiavetta USB, smart card o sim card.

Tutti questi strumenti consentono di apporre su un file una firma digitale anche in formato p7m. Fra i diversi enti abilitati al rilascio possiamo nominare Aruba, Poste SpA, Namirial, Zucchetti SpA, Telecom Italia, Nexi Payments SpA e tanti altri ancora.

Il rilascio del supporto di firma digitale è semplice e rapido e l’utilizzo è indicato non solo per l’apposizione della firma digitale, ma anche per l’accesso ai siti delle Pubbliche Amministrazioni.