Torta di mele: un dolce dialogo
Casa Adriana  

Torta di mele: un dolce dialogo

I dessert si sa, sono sempre cibi di conforto e, a seconda di come e con chi vengono preparati, serviti, gustati, si trasformano in veri e propri messaggi o pretesti per esprimere sentimenti ed emozioni.

Dolci messaggi dal forno

Semplice, democratica, versatile, diffusa in tutto il mondo, in tutte le case, tra tutte le nonne, la torta di mele è presente nella memoria emotiva di chiunque. Tutti abbiamo almeno un ricordo legato a una fetta soffice e profumata di questo dolce, appena sfornato da qualcuno che ci voleva bene o persino preparato insieme alle donne di casa durante i primi esperimenti culinari dell’infanzia.

 

Un gioco, che si trasforma in atto d’amore e si deposita nell’inconscio come un seme pronto a risvegliarsi ogni volta che un aroma, un gusto, un’immagine rievoca i sentimenti e le sensazioni (sicurezza, calore, affetto, condivisione, accudimento) che gli stanno attorno.

Il comfort food per eccellenza

Se dunque, come si legge in questo articolo, la voglia di dolci è spesso legata a un inesprimibile bisogno di conforto, rassicurazione, compensazione emotiva, o per riempire un vuoto, appagare un desiderio inconsapevole di affetto e vicinanza, la torta di mele occupa un posto d’elezione tra i comfort food.

 

Mangiarne una fetta non innesca solo un meccanismo chimico di rilascio di endorfine e stimolazione dei circuiti neuronali legati al piacere (per quello esistono dolci più zuccherosi e cioccolatosi maggiormente efficaci!) ma piuttosto permette di tornare immediatamente a un passato dimenticato e di riviverne le sensazioni rassicuranti.

Esempi celebri dai fumetti al grande e piccolo schermo

A dimostrazione di quanto la torta di mele abbia un valore simbolico per grandi e piccini c’è la sua frequente presenza nella trama di fiabe, favole e film. L’esempio più celebre è rappresentato senza dubbio dalla torta di Nonna Papera, un’apple pie (o american pie) costituita da un guscio di pasta frolla farcito con un ripieno di mele, che la vetusta interprete dei fumetti della serie Topolino preparava per i suoi nipotini paperi (Qui, Quo e Qua), lasciandola poi raffreddare sul davanzale della finestra.

 

Restando nel mondo del fantasy si incontra anche la fiaba di Biancaneve, uno dei primi grandi classici Disney (datato 1937), in cui la fanciulla dalla pelle d’avorio, aiutata dagli uccellini del bosco, prepara questo dolce in segno di riconoscenza per l’ospitalità accordatale dai 7 nani.

 

Spostandosi nel mondo degli adulti, non si può non farsi venire in mente l’intramontabile American Pie (il film commedia del 1999 diretto da Paul Weitz e Chris Weitz e scritto da Adam Herz) in cui tuttavia la torta di mele ha un ruolo piuttosto marginale.

Molto più significativa la sua presenza in pellicole come Torta di mele, un film del 2006 diretto da Isabelle Favez che racconta la storia di una panettiera infelicemente innamorata di un macellaio, che cerca di conquistare preparandogli una torta di mele al giorno, e in Carnage, il film del 2011 di Roman Polanski con un cast d’eccellenza e 14 nomination agli Oscar, in cui la torta di mele assume quasi il ruolo di un “oggetto magico” (che nelle fiabe verrebbe indicato come lo strumento che aiuta il protagonista a sconfiggere l’antagonista): nel momento in cui la padrona di casa (signora Longstreet) la offre ai suoi composti e rispettosi ospiti, cominciano ad emergere tra loro rancori assopiti, negatività sepolte.

 

Un capovolgimento dunque del simbolo affettivo, che tuttavia ribadisce il concetto di qualcosa che va oltre il cibo per trasformarsi in occasione sentimentale. In ogni caso, un mezzo per comunicare e scaldare gli animi.

A proposito di calore…. il forno conta quanto l’intenzione

Simbologia a parte, la torta alle mele resta pur sempre a tutti gli effetti un dolce concreto, che necessita di tutti gli accorgimenti che sempre vanno riservati ai prodotti di pasticceria. La scelta della farina, del lievito, la giusta quantità di burro e zucchero, il rispetto della corretta sequenza dei passaggi, ma anche la scelta della strumentazione adeguata: sbattitori, teglie e stampi, planetarie, cutter, mixer e soprattutto il forno.

 

Ne esistono di diversi modelli, caratterizzati da differenti funzioni, livelli di potenza, modalità di cottura, costo e ingombro. Come sempre quindi, bisogna valutare attentamente le proprie esigenze e le proprie disponibilità di spazio e budget prima di effettuare questo investimento a lungo termine.