Supposte o compresse Differenze, vantaggi e quando sceglierle
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Supposte o compresse? Differenze, vantaggi e quando sceglierle

Quando si deve prendere un farmaco, non basta guardare il principio attivo: anche la forma in cui viene assunto fa la differenza. Supposte e compresse sono due scelte comuni, ma funzionano in modi diversi e non sempre una vale l’altra. Ecco un confronto dettagliato per capire quando preferire l’una o l’altra.

Come funziona l’assorbimento dei farmaci: via orale vs via rettale

Le compresse sono tra le forme più comuni di farmaci e vengono ingerite per poi essere assorbite nello stomaco o nell’intestino. Tuttavia, prima di entrare pienamente in circolo, devono passare attraverso il fegato, che può ridurre la quantità effettivamente disponibile nel sangue.

Le supposte vengono assorbite dalla mucosa intestinale e, a differenza delle compresse, entrano direttamente in circolo senza passare dal fegato. Questo può renderle più efficaci in alcuni casi, ma l’assorbimento può essere meno prevedibile a causa della variabilità nella ritenzione del farmaco e della possibilità che venga espulso prima di essere completamente assorbito.

Ora che abbiamo visto come vengono assorbiti i farmaci, vediamo in quali situazioni è meglio scegliere le supposte o le compresse.

Quando scegliere le supposte e quando le compresse

Molti farmaci da banco e da prescrizione esistono in entrambe le formulazioni, permettendo di scegliere la più adatta al proprio caso. Ad esempio, il paracetamolo, principio attivo della Tachipirina 1000, è disponibile anche in supposte, offrendo un’alternativa utile nei casi in cui la somministrazione orale risulti difficile.

Di solito questo dipende da vari fattori, tra cui l’età, la condizione medica e la praticità d’uso.

Le supposte sono spesso consigliate quando:

  • Il paziente non può assumere farmaci per via orale a causa di nausea o vomito.
  • Il farmaco deve essere assorbito rapidamente senza passare dal fegato, come nel caso di alcuni antipiretici e analgesici per bambini o anziani.
  • Si devono trattare infiammazioni prostatiche o disturbi rettali, dove la somministrazione locale migliora l’efficacia del farmaco.
  • Si vuole evitare l’irritazione gastrica associata a determinati principi attivi, come alcuni antinfiammatori non steroidei (FANS).

Le compresse sono preferibili quando:

  • È necessario un dosaggio preciso e controllato del farmaco, come nel caso di antibiotici o trattamenti cronici.
  • Il paziente è in grado di deglutire senza difficoltà e non ha problemi gastrointestinali significativi.
  • Si desidera una liberazione graduale del farmaco, come nelle formulazioni a rilascio prolungato che garantiscono un effetto costante nel tempo.
  • La supposta potrebbe risultare scomoda o inaccettabile per il paziente, specialmente in età adulta.

Efficacia, praticità e preferenze personali

Oltre agli aspetti farmacologici, è importante considerare la praticità d’uso e le preferenze del paziente. Le compresse sono generalmente più accettate e facili da conservare, mentre le supposte possono risultare scomode da somministrare e meno gradite dai pazienti adulti.

Nei bambini, la scelta tra sciroppi, supposte o compresse dipende anche dalla palatabilità del farmaco. Sciroppi e sospensioni sono più apprezzati grazie al sapore dolce, mentre le supposte sono utili quando il bambino è poco collaborativo o soffre di vomito. Tuttavia, l’assorbimento rettale può essere meno prevedibile e influenzato dalla defecazione precoce.

Ogni persona ha esigenze diverse, e scegliere la giusta formulazione può fare la differenza tra un trattamento efficace e uno poco tollerato. Se hai dubbi, chiedi sempre al tuo medico o farmacista: un piccolo dettaglio può migliorare di molto la terapia.